Il nostro studio legale supporta le persone nella presentazione della richiesta di cittadinanza italiana per residenza e le assiste durante tutto il processo.
Pagamento di una marca da bollo da 16€, con versamento tramite PagoPA al momento della presentazione della domanda.
L’estratto dell’atto di nascita deve contenere tutte le generalità del richiedente.
Questo documento deve essere tradotto e legalizzato dall’Autorità diplomatica o consolare italiana presente nello stato di provenienza del cittadino.
ATTENZIONE: per le cittadine straniere che hanno acquisito il cognome del marito è importante verificare che il certificato di nascita contenga sia il cognome da nubile che quello da sposata.
Si tratta del certificato penale del Paese di origine.
Il certificato penale estero deve attestare i precedenti penali e gli eventuali carichi penali pendenti (il certificato deve essere legalizzato e tradotto come avvenuto per l’atto di nascita).
Alcune prefetture, ma non tutte, esonerano dalla produzione del certificato penale i richiedenti nati in Italia o risiedenti nel nostro Paese, senza interruzioni, da prima del compimento dei 14 anni (l’eventuale esenzione verrà accertata in sede di consulenza).
ATTENZIONE: se il richiedente ha risieduto anche in altri paesi è necessario presentare il certificato penale per ognuno di questi paesi.
È necessaria una fotocopia del passaporto e della carta di identità in corso di validità.
È necessaria una fotocopia del permesso di soggiorno in corso di validità.
I cittadini provenienti dall’UE dovranno invece richiedere e presentare il certificato di soggiorno permanente (viene rilasciato dal comune di residenza).
Documentazione completa dei certificati di residenza con lo storico (la discontinuità di residenza è uno dei motivi per cui vengono spesso respinte le domande).
Il certificato di residenza può essere sostituito da autocertificazione da sottoscrivere davanti agli avvocati.
I moduli per le autocertificazioni saranno consegnate dagli avvocati e dovranno essere compilate e firmate.
A seconda della posizione lavorativa del richiedente, andranno presentati Modello CU, Unico o modello 730 relativi ai redditi percepiti negli ultimi 3 anni.
Colf, badanti e collaboratori domestici dovranno invece presentare l’estratto conto INPS.
In caso di impossibilità o insufficienza dei redditi degli ultimi tre anni, sarà possibile integrarlo, eventualmente, con il reddito di altri familiari conviventi con il richiedente.
Certificato non necessario solo per i titolari di permesso di soggiorno UE di lungo periodo o per chi abbia sottoscritto un accordi di integrazione.
Bisogna effettuare un versamento di € 250,00 sul c/c n.809020 intestato a: Ministero Interno D.L.C.I. cittadinanza – con la causale: cittadinanza – contributo di cui all’art. 1 co. 12, legge 15 luglio 2009 n. 94.
Copia della ricevuta di versamento va allegata alla documentazione.
Questi sono alcuni documenti che vengono richiesti solo in casi specifici: